Nel corso della presentazione della Relazione Annuale dell’Ocf, il presidente della Consob ha definito i consulenti indipendenti “fondamentali” per l’industria del risparmio gestito. “Hanno come unico obiettivo la soddisfazione del cliente e nessun conflitto di interesse con l’impresa di appartenenza”
“Io sono un utente dei consulenti indipendenti”, così esordisce nel suo discorso alla Camera in occasione della presentazione della relazione Annuale dell’Ocf il presidente Consob Paolo Savona. La complicazione della vita economica, in particolare finanziaria, necessita di una guida oggettiva, chiarisce il numero della Commissione nazionale per le società e la Borsa:“Nel campo della finanza l’innovazione è continua, fatta la legge il mercato prima o dopo trova il modo di aggirarla. L’inseguimento tra il legislatore e la fantasia innovatrice è destinato all’insuccesso, bisogna avere questa coscienza”. Per questa ragione, prosegue Savona, “Dobbiamo dotarci di strumenti per accorciare questa distanza. I consulenti finanziari indipendenti sono indispensabili perché i gestori del risparmio, e i loro consulenti, devono porre un equilibrio tra gli interessi dell’impresa e gli interessi della comunità”. I consulenti indipendenti secondo il presidente non hanno questo problema: “Devono dimostrare di far bene e danno un contributo fondamentale, che è poi quello che ha ispirato l’Organismo di vigilanza che è nei fatti un Presidio di vigilanza. Nello svolgere questa funzione in modo indipendente riescono a introdurre nel sistema dei nuovi meccanismi”, di fatto migliorandolo.
La fiducia degli investitori
Secondo Paolo Savona, “uno dei motivi dell’assenza di fiducia dei consumatori è la mancanza di informazione tempestiva”. Si rende sempre più necessaria un’analisi dei mercati e della gestione degli investimenti il più possibile oggettiva, in modo che le scelte di gestori, consulenti e – in ultima analisi – investitori, rispondano solo ai criteri di massimizzazione del rendimento.
I consulenti indipendenti
Si dice soddisfatto Luca Mainò (Direttivo NAFOP e neo-vice presidente di AssoSCF): “Fa piacere, specie pensando a tutte le difficoltà e le traversie che abbiamo incontrato in circa vent’anni di impegno per far riconoscere in Italia la nostra professione”. A proposito dell’indipendenza della professione, Mainò sottolinea: “La peculiarità dei consulenti autonomi e delle Scf è proprio l’indipendenza soggettiva, senza la quale non potrebbero nemmeno iscriversi all’Albo. Il nuovo Albo dei Consulenti Finanziari è cresciuto e ha acquisito nuovi importanti poteri di vigilanza. Si è arricchito di nuove figure professionali in linea con quanto avviene nei Paesi finanziariamente più evoluti. Ritengo che tutti possano beneficiare di questa svolta, soprattutto chi già opera nel settore finanziario, che ha oggi più opportunità di scelta per la propria attività professionale. Di questo bisogna dare merito a tutto il team Ocf, ma in particolare alla presidente Carla Rabitti Bedogni e ai suoi due vice, Marco Tofanelli e Elio Conti Nibali, che con saggezza ed equilibrio stanno guidando il nuovo Organismo in questa delicata evoluzione del proprio ruolo istituzionale”.