Sono passati quasi dieci anni da quando, in recepimento della prima MiFID, alla Camera passò il disegno di legge 1014 che, se approvato anche al Senato, avrebbe imposto lo status di banca o SIM per erogare il servizio di consulenza finanziaria.
In tal caso l’attività del consulente finanziario indipendente, che eroga una prestazione intellettuale da libero professionista come un commercialista o un avvocato, non sarebbe stata più possibile.
Grazie alla sensibilità e lungimiranza di alcuni esponenti politici questo danno ai risparmiatori venne evitato e si aprì la strada per l’Albo dei Consulenti Indipendenti persone fisiche e giuridiche.
Cosa è successo in questi dieci anni?
È stato vietato l’accesso alla professione a tutti coloro che avrebbero potuto intraprenderla prorogando di anno in anno l’avvio dell’Albo e congelando un’intera categoria che si stava sviluppando, anche utilizzando strumentali motivazioni di “mancanza fondi”.
Addirittura, ci è stato impedito di finanziare l’avvio e il mantenimento del nostro Albo nonostante più volte ne avessimo dimostrato la sostenibilità.
Consob ha affermato che è vietato solo ai consulenti indipendenti svolgere l’attività al di fuori del proprio studio come fanno tutti gli altri professionisti come gli avvocati, i commercialisti e anche i promotori finanziari, ma è previsto che i consulenti indipendenti vivano esclusivamente all’interno delle mura dei propri uffici per attendere che i potenziali clienti vadano da loro!
Ultima novità, il tentativo di affibbiarci una denominazione che nasconde la nostra caratteristica più importante: l’indipendenza soggettiva dal sistema finanziario, il requisito di legge che solo i Consulenti Indipendenti devono avere per l’iscrizione all’Albo. Ciò porterebbe alla confusionedei soggetti che operano nel settore e il risparmiatore avrà delle serie difficoltà nell’identificare in modo corretto i soggetti che gli si presenteranno di fronte.
Infine ci troveremo nello stesso Albo insieme ai “consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede”, che nella MiFID sono chiamati invece “tied agent” ossia agenti collegati, sottolineando in maniera chiara e mettendo in risalto il legame commerciale con le società mandanti ossia il ruolo di agenti di vendita tenuti a distribuire prodotti e servizi di banche e reti commerciali.
In sintesi:
– È stato “congelato” l’Albo dei consulenti indipendenti;
– È stato impedito lo sviluppo della consulenza indipendente vietando l’accesso al mercato a nuovi professionisti
– Sono stati creati ostacoli normativi allo svolgimento dell’attività
– Si cerca di modificare il nome che da sempre contraddistingue i consulenti indipendenti per confondere i risparmiatori contravvenendo a quanto richiesto in termini di trasparenza da MiFID 2
Perché si vogliono soffocare i consulenti finanziari indipendenti?
Chiediamo che vengano rimossi gli ostacoli al normale svolgimento della nostra attività.
Auspichiamo inoltre che in Parlamento venga ripristinata la nostra denominazione di consulenti finanziari indipendenti, che abbiamo dalla nostra nascita e che mai nessuno, anche a livello istituzionale, si è mai permesso di contestarci.
Per informazioni:
NAFOP – The National Association of Fee Only Planners
https://www.nafop.org/
Tel. 045 – 8010894
Email: info@nafop.org